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venerdì 26 aprile 2013

FASI DELL’ALLENAMENTO:










L’allenamento è diviso in due fasi: 



una generale in cui sono inclusi esercizi preliminari, 
una specifica, suddiviso in più momenti in cui l’individuo è sottoposto ad eseguire precise attività.

L’attività deve sempre iniziare con Esercizi Preliminari quali:
riscaldamento, lo stretching e il defaticamento
Segue il lavoro specifico che si occupa di migliorare gli aspetti inerenti alla disciplina sportiva praticata, infine si conclude con una fase di defaticamento.


ESERCIZI PRELIMINARI


Riscaldamento:

La funzione è quella di preparare l’individuo a sostenere il carico di lavoro a cui sarà successivamente posto. 
La fase di riscaldamento in una seduta di 60 minuti non può essere inferiore ai 10-15 minuti. 
Esso ha la funzione di adeguare gradatamente l’apparato cardiocircolatorio e respiratorio alle aumentate esigenze metaboliche e limitare l’insorgenza del debito di ossigeno che si instaura sempre all’inizio di ogni esercizio e contenere l’incremento della concentrazione di acido lattico.
Iniziare l’esercizio con la massima intensità indurrebbe una brusca risposta cardiaca con innalzamento improvviso della pressione arteriosa. 
Una adeguata fase di riscaldamento invece permette una più rapida cessione di ossigeno da parte dell’emoglobina e della mioglobina per cui si riduce la fase anaerobica iniziale, inoltre, l’aumento della temperatura accelera l’attività enzimatica con aumento delle capacità aerobiche. 
A livello articolare si riduce invece l’attrito e aumenta la flessibilità.


Esercizi di stiramento:

Un muscolo sviluppa la sua massima forza quando viene stirato fino a raggiungere la sua lunghezza ottimale, mentre se è eccessivamente stirato o eccessivamente accorciato il suo grado di tensione diminuisce.
Gli esercizi di stiramento hanno la funzione di provocare l’allungamento sia delle componenti elastiche  che contrattili per sviluppare una maggiore tensione, hanno inoltre la funzione di prevenire lacerazioni e irrigidimenti muscolari e tendinei.
Gli esercizi di stiramento possono essere eseguiti in tre modi:

  1. Esercizi in modo statico: comporta uno stretching seguito da una fase di mantenimento della posizione finale raggiunta per circa 20’’.
  2. Esercizi di tipo balistico: includono movimenti attivi con oscillazioni per cui non viene mantenuta la posizione raggiunta.
  3. Esercizi di contrazione- rilasciamento: caratterizzato da contrazione fino al limite dell’ambito del movimento, mantenimento per qualche secondo e infine una fase di rilasciamento.


Defaticamento:


Al termine di una seduta di allenamento se consiglia sempre una fase di defaticamento attivo. 
Si eseguono esercizi di intensità ridotta piuttosto che eseguire un improvviso arresto. 
Vanno eseguiti esercizi di stiramento ripetuti per almeno 5-6 volte, senza oscillazioni e mantenendo la posizione finale di stiramento per 20-30 secondi.
Il defaticamento ha più di una ragione fisiologica, infatti questi esercizi hanno la funzione di impedire l’accumulo di sangue negli arti inferiori e riduce l’accumulo di acido lattico che si è accumulato durante l’esercizio   



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