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martedì 26 marzo 2013

DIABETE MELLITO: COS'E', LA DIETA E L'ATTIVITA' FISICA













Colpisce circa il 3-4% della popolazione italiana, la prevalenza aumenta con l’età.


Il 90% dei casi di diabete è di tipo II


L’esercizio fisico regolare previene l’insorgenza del diabete mellito tipo II.



Il diabete è la causa di molte complicanze invalidanti, come ad esempio agli occhi (retinopatia), ai reni (insufficienza renale), al sistema nervoso periferico      (neuropatia)

Il diabete mellito si suddivide in:
                                                 

Diabete mellito tipo 1 (10-15%)
         Insulino dipendente
         Soggetto non obeso, giovane

Diabete mellito tipo 2 (85-90%)
         Non insulino dipendente
         Soggetto obeso, adulto




Diabete tipo I: generalmente dipendente da una patologia autoimmune delle cellule b del pancreas con deficit di produzione insulinica.

Diabete tipo II: caratterizzato da una concentrazione insulinica normale o addirittura aumentata con un difetto di risposta dei tessuti periferici                                    


I SEGNI E I SINTOMI DEL DIABETE MELLITO POSSONO ESSERE:


         Polidipsia
         Perdita di peso
         Affaticabilità
         Disidratazione cutanea
         Infezioni ricorrenti
         Ulcerazioni dei piedi
         Disfunzione erettile
         Difetto di sensibilità a carico delle estremità
         Malattie cardiovascolari





DIETA:

Riduzione di grassi e carboidrati,            ­ 
Aumento dell'assunzione della frutta e della verdura.


MODIFICAZIONE DELLO STILE DI VITA:

    attività fisica regolare



TERAPIE FARMACOLOGICHE:

Terapia farmacologica: insulina, ipogli-cemizzanti orali (metformina, glibenclamide).




L’esercizio fisico comporta:


 adattamenti metabolici


         Riduzione dei trigliceridi circolanti.
         Riduzione del colesterolo totale e LDL.
         Aumento del colesterolo HDL.
         Riduzione del peso corporeo se l’apporto calorico è controllato.
         Riduzione del tessuto adiposo (soprattutto viscerale).
         Controllo dell’ipertensione arteriosa lieve.



adattamenti endocrini

  • concentrazione plasmatica di insulina
  • concentrazione di catecolamine, glucagone cortisolo (maggiore rilascio glucosio epatico)
  • sensibilità dei recettori muscolari (muscolatura scheletrica) all’insulina





DIABETE MELLITO DI TIPO II



L’esercizio fisico:

facilità il calo ponderale
L'aumento del colesterolo HDL, 
La diminuzione dei trigliceridi,
    Riduce il rischio cardiovascolare

Durante Esercizio aerobico bisogna raggiungere una frequenza cardiaca pari al  60-80% della FCmax.
Effettuare un allenamento di 20-30 minuti per circa 3-4 volte alla settimana.


DIABETE MELLITO DI TIPO I

Nei soggetti con patologie riguardati il diabete mellitico di II tipo, l'attività fisica potrebbe essere un rischio in quanto possono sopraggiungere complicanze come ad esempio l'ipoglicemia, l'ischemia cardiaca e la chetosi.
Nonostante queste possibili complicanze i diabetici devono essere incoraggiati a svolgere attività per migliorare prima di tutto le funzionalità cardiovascolari, poi per migliorare il benessere psico fisico. 



DIETA PER UN SOGGETTO AVENTE DIABETE MELLITICO DI II TIPO:

   


Prima dell’esercizio.

         Evitare l’esercizio se la glicemia è > 250 mg/dl, 

         Assumere adeguate quantità di carboidrati se la glicemia è <100 mg/dl.


Dopo l’esercizio.

         Valutare la risposta glicemica a differenti condizioni e livelli di esercizio.

         Assumere carboidrati quando necessari ad evitare l’ipoglicemia.

         Rendere disponibili cibi a base di carboidrati durante e dopo l’esercizio.


Idratazione


         La disidratazione può essere causa di effetti sfavorevoli.

         E’ raccomandabile una adeguata idratazione prima dell’esercizio fisico (almeno ½ litro di fluidi nelle due ore precedenti l’attività).

         Durante l’esercizio assumere la quantità necessaria di liquidi in base al tipo ed intensità dello sforzo ed alle condizioni ambientali.

IPERTENSIONE ARTERIOSA: COS'E', LA DIETA E L'ATTIVITA' FISICA





E una patologia caratterizzata da un aumento della pressione sanguigna con valori oltre la norma  (>140/90 mmHg).

Colpisce 15 milioni di Italiani (circa il 20%), la prevalenza aumenta notevolmente con l’età, nella donna la prevalenza è fortemente legata all’età menopausale ed è a alta prevalenza nella popolazione nera.


Si suddivide in:

Ipertensione essenziale (colpisce circa il 95%)
Ipertensione secondaria (patologie renali, endocrine, uso di contraccettivi orali, cortisonici e FANS, obesità)



I fattori di rischio associati all'ipertensione arteriosa sono:

Vita sedentaria     >50%
Iperinsulinemia      50%
Diabete                15%
Obesità                40%
Colesterolo LDL >140 mg/dL   40%
Colesterolo HDL <40 mg/dL    25%
Fumo                   35%



L'ipertensione arteriosa è causa di mortalità per patologie cardiovascolari come:
  1.       ictus
  2.       angina, infarto del miocardio,
  3.       arteriopatie periferiche, etc.




Per migliorare l'ipertensione arteriosa è essenziale modificare lo stile di vita.. come??


                                 DIETA  
  •       Tanta frutta
  •       Molte verdure
  •       Pochi grassi                            
  •       Poco sale
  •       Pochi zuccheri                         
  •       Poca carne rossa
  •       <caffeina, alcool, fumo





       FAVORIRE UNA REGOLARE ATTIVITA' FISICA







ESERCIZIO FISICO

  •       Le persone inattive hanno una percentuale di rischio maggiore, compresa tra il 35% ed il 55% , di sviluppare tale patologia.
  •       Un alto livello di attività fisica aerobica è in grado di prevenire l’insorgenza dell’ipertensione arteriosa.
  •       Un regolare esercizio aerobico è in grado di determinare una riduzione della pressione sia sistolica che  diastolica (circa 7 e 12 mm Hg) ed agisce contemporaneamente sugli altri fattori di rischio presenti


Gli esercizi consigliati per un'attività fisica dinamica sono:

         Corsa
         Nuoto
         Ciclismo



Da evitare 

Il sollevamento pesi, gli sport che richiedono in modo prolungato una tensione muscolare (ginnastica artistica, parallele).

Effettuale l'allenamento:

         3-5 giorni settimanali
         20-60 minuti ogni volta
         40-70% del consumo massimo di ossigeno





L'ATEROSCLEROSI






"L'aterosclerosi è una malattia degenerativa/infiammatoria cronica delle arterie di grande e medio calibro" causata da: 

fumo, 
ipercolesterolemia, 
iperomocisteinemia.

Si sospetta che possano esservi anche altre cause, in particolare di natura infettiva e immunologica.

È una patologia che inizia generalmente nell'infanzia e si manifesta durante terza età.

"Per arteriosclerosi si intende invece un indurimento (sclerosi) della parete arteriosa che compare con il progredire dell'età. Questo indurimento arterioso è la conseguenza dell'accumulo di tessuto connettivale fibroso a scapito della componente elastica."



I fattori di rischio dell’aterosclerosi si dividono in: 

NON MODIFICABILI: età, sesso e familiarità.

MODIFICABILI: dislipidemia, ipertensione arteriosa, diabete mellito, abuso di alcool, fumo, vita sedentaria, obesità.






domenica 24 marzo 2013

L'OBESITA': LA DIETA!




LA DIETA


Se con la dieta ingeriamo:

<800 calorie al giorno allora avremo una perdita rapida di peso.

800-1200 calorie al giorno avremo una moderata perdita di peso.


Per ridurre al “peso forma” un soggetto sovrappeso sarà necessario ricorrere ad una dieta ipocalorica e ipolipidica.

Sarà necessario quindi ridurre la dieta di circa 1000 kcal al giorno in un soggetto che necessita di 4000 kcal al giorno e questo comporterà la perdita di 1 Kg ogni 8-10 giorni.


BENEFICI ATTIVITA’ FISICA:


Praticare una buona attività fisica comporta:
un aumento del dispendio giornaliero calorico,
mobilizzazione dei lipidi a livello addominale,
massima perdita della massa grassa,
contrasto della riduzione del metabolismo basale.


L’esercizio fisico inoltre agisce sulla maggior parte del fattori di rischio dell’aterosclerosi.

Infatti comporta:
un aumento del colesterolo HDL, 
una riduzione dei trigliceridi, 
una riduzione della pressione arteriosa (7-10 mmHg)
una riduzione dei livelli ematici.



Gli uomini che praticano 3 ore di attività sportiva alla settimana hanno una riduzione del 58% della mortalità rispetto a quelli che ne fanno solo 1 ora.
Gli uomini che svolgono attività sportiva vivono in media 2 anni in più.



REGOLE PER UN PROGRAMMA DI ATTIVITA’ FISICA FINALIZZATO AL CALO PONDERALE:

L’esercizio deve essere: 

Praticato costantemente
Deve avere una intensità adeguata,
Deve avere una durata particolarmente lunga.



L’ESERCIZIO AEROBICO:


L’esercizio aerobico è caratterizzato da esercizi formati da contrazioni e rilasciamento di ampie masse muscolari come ad esempio camminare, correre, andare in bicicletta e nuotare.
Per prima cosa bisogna tenere presente che se non si effettua l’attività sportiva da parecchio tempo è necessario iniziare con un basso carico di lavoro.





L'OBESITA': CAUSE, COMPLICANZE E CONTROLLO DEL PESO.







CAUSE DELL’OBESITA’:

Le cause che spingono un soggetto a diventare obeso sono molte, fra le principali abbiamo:


Fattori genetici;
Abitudini alimentari;
Patologie endocrine;
Farmaci;
Ambiente familiare;
Lavoro;
Fattori razziali;
Metabolismo basale;
Inattività fisica.



L’INATTIVITA’ FISICA E’ UNA COMPONENTE FONDAMENTALE NELL’AUMENTO DEL PESO.
L’OBESO E’ CARATTERIZZATO AD UNA MINORE PREDISPOSIZIONE ALL’ATTIVITA’ FISICA A PARTIRE DALL’INFANZIA.





COMPLICANZE DELL’OBESITA’:



Le complicanze che può portare l'obesità sono di vario tipo..


Insulina resistenza,
Diabete mellito di tipo II,
Ipertensione,
Sindrome metabolica,
Aumento di rischio di patologie cardiovascolari,
Patologie articolari,
Aumento dell’incidenza del cancro,
Insufficienza respiratoria,
Apnea notturna,
Irsutismo nelle donne,
Irregolarità mestruale,
Disabilità,
Problemi psicologici.


Nel bambino e nell'adolescente in sovrappeso, le complicanze presentano:

una serie di alterazioni metaboliche e funzionali
possono presentare dimorfismi e paramorfismo muscolari e scheletrici,
alterazioni del metabolismo glucidico e lipidico,
tachicardia da esercizio,
gittata sistolica ridotta,
volumi polmonari ridotti,
flaccidità della muscolatura addominale,
cifosi dorsale,
iperlordosi lombare,
ginocchio valgo
piede valgo e piatto.



PER CONTROLLARE IL PESO E’ IMPORTANTISSIMO L’ESERCIZIO FISICO:


L’esercizio fisico determina la riduzione ponderale del peso attraverso:

AUMENTO DEL DISPENDIO CALORICO: Infatti l’attività fisica aerobica associata ad esercizi di resistenza sono in grado di ridurre il peso corporeo.

RIDUZIONE DELL’APPETITO: L’esercizio fisico infatti sposta ad un livello più basso di massa corporea e di massa grassa il punto dell’equilibrio.

Gli effetti dell’esercizio fisico in termini di dispendio calorico sono cumulativi (per perdere 450 grammi di peso basta correre circa 30 minuti per 12 giorni).




L'OBESITA': CAUSE, PREVENZIONI E RIMEDI







L’obesità è una patologia medica caratterizzata da una grande quantità di grasso all'interno del nostro organismo, per questo è causa di molte patologie, sia in età pediatrica, adolescenziale e adulta.

Questa patologia nel bambino e nell'adolescente può causare:


DIMORFISMI MUSCOLARI
DIMORFISMI SCHELETRICI
ALTERAZIONI DEL METABOLISMO LIPIDICO E GLUCIDICO.



L’obesità è causa essenzialmente di inattività fisica e di diete ricche di grassi saturi che portano così a CARDIOPATIE in età adulta.



Per scoprire se un soggetto è sottopeso, normopeso, sovrappeso o obeso esiste un piccolo calcolo da fare che viene chiamato 

E’ semplicissimo calcolarlo, infatti bisogna calcolare il rapporto del nostro peso (in Kg) con la nostra altezza (in cm).

Se il risultato che ci viene è
<19.9 il soggetto sarà sottopeso.
20-24.9  il soggetto sarà normopeso.
25-29.9 il soggetto sarà sovrappeso.
30-45 il soggetto sarà 
obeso.
>40 il soggetto sarà
gravemente obeso.


BMI non tiene contro della distribuzione del grasso in quanto il peso è influenzato da altri fattori come ad esempio il peso delle ossa, dei muscoli e del volume plasmatico.





COMPOSIZIONE DEL CORPO:


La composizione del nostro corpo si calcola misurando la circonferenza della nostra vita (all'altezza dell’ombelico).

Se la circonferenza supera i 120 cm allora il soggetto UOMO sarà obeso.
Se la circonferenza supera gli 88 cm allora il soggetto DONNA sarà obesa.


L’obesità presente nell'addome viene chiamata ANDROIDE.
L’obesità dei fianchi, glutei e cosce viene chiamata GINOIDE.